SUBACQUEA: DALLA RICREATIVA ALLA TECNICA
  L'Erogatore
 

L'EROGATORE STORICO

L
La nascita dell'erogatore risale al 1926, con il primo modello messo a punto dal comandante De Corlieu, che tuttavia non era riuscito a studiare un sistema a richiesta, ossia che desse aria solo quando necessario per riempire i polmoni. Il suo sistema era a flusso continuo ed inviava l'aria in un mascherone gran facciale, dal quale usciva automaticamente quella in eccesso. L'autonomia, in questo modo, era fortemente ridotta. Il primo risultato moderno compare una ventina d'anni dopo, con due nuovi progetti: uno, dovuto a Commeinhes, l'altro al binomio Cousteau-Gagnan, che finalmente vedeva l'erogatore separato dalla maschera. Dopo i prototipi del 1943 e degli anni successivi, venne prodotto industrialmente con la sigla CG45. Era un monostadio, con una grossa cassa di ottone cromato che andava fissata alla rubinetteria. Qui, l'aria veniva ridotta in un'unica fase dalla pressione delle bombole a quella ambiente e inviata, poi, al boccaglio tramite un corrugato. L'aria espulsa tornava alla cassa tramite un secondo corrugato e veniva liberata nell'ambiente. Il sistema funzionava, ma si verificava un accentuato sforzo inspiratorio quando ci si trovava nella normale posizione di nuoto che diventava bassissimo quando ci si sdraiava sulla schiena. I corrugati non avevano valvole nei pressi del boccaglio e si allagavano se questo veniva tolto di bocca. Per poterli svuotare, occorreva una manovra che comprendeva anche una rotazione del corpo. Operazioni oggi normali, come la respirazione in coppia, erano allora impegnative.







              
                                             Il primo stadio


















 
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